Le contromosse Ue
Dazi, Europa pronta a colpire con sanzioni le big tech e ad usare il “bazooka” anti coercizione
Oltre alla lista dei beni Usa interessati dai controdazi, la Commissione Ue non esclude ritorsioni sulle piattaforme digitali americane. Ma resta sempre aperta a possibili trattative
di Davide Lentini 8 Aprile 2025 14:37

"Se non vediamo la volontà di cooperare, non esiteremo a imporre le sanzioni previste dalla legge". L'Unione europea studia come rispondere alla guerra dei dazi innescata da Donald Trump e non esclude ritorsioni sulle big tech americane che operano in Ue. Lo ha detto con chiarezza la vicepresidente della Commissione europea per la transizione pulita, Teresa Ribera, nel corso di un'audizione al Parlamento europeo. "La conformità al Digital Markets Act è il nostro obiettivo principale - ha spiegato - Per questo avremo un dialogo costruttivo con i gatekeeper, come abbiamo fatto finora per trovare soluzioni praticabili, come nelle decisioni relative ad Apple". Ma in assenza di collaborazione da parte delle piattaforme digitali, scatteranno le sanzioni. Ipotesi suggerita anche in un articolo Contrarian di Financialounge.com dello scorso 3 aprile.
Nel suo intervento, Ribera ha ribadito che "è necessario proteggere gli utenti europei e le imprese che operano in Europa". E ha ricordato che la "legge sui mercati digitali nasce dalla preoccupazione che l’economia delle piattaforme digitali sia controllata da un ristretto gruppo di attori che accumulano un notevole potere economico". "Il Digital Markets Act - ha spiegato - si applica in modo deciso e non discriminatorio. Esiste una concorrenza leale per i consumatori e se le aziende non rispettano queste regole, possono e devono essere imposte multe per proteggere i mercati e i consumatori come in qualsiasi Stato membro, in qualsiasi altro Paese o in qualsiasi altro settore".
Le mosse dell'Unione europea per contrastare i dazi voluto da Trump non sono però legate solo a possibili ritorsioni verso le big tech. Ieri, infatti, la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri le due liste con i beni americani da colpire. La prima tranche di ritorsioni scatterà il 15 aprile, la seconda più corposa, invece, partirà il 15 maggio. Si parla di dazi al 25% su prodotti iconici come jeans, Harley Davidson, yacht di lusso, ma anche t-shirt di cotone, burro d'arachidi, succo d'arancia, tabacco da masticare e mais dolce. Rimosso dall'elenco, invece, il celebre whisky del Kentucky.
La ratifica delle liste sarà firmata domani, ma prima del 15 aprile restano aperte le trattative per possibili accordi. Tra le opzioni a disposizione di Bruxelles rientra lo strumento anti-coercizione (Anti-Coercion Instrument, Aci), noto anche come 'bazooka' per via del suo forte potenziale nel fronteggiare pratiche di coercizione economica da parte di Paesi terzi. "Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo - ha detto un portavoce della Commissione europea - ma speriamo di non doverlo usare. Agli Usa diciamo che vogliamo parlare". In vigore da dicembre 2023 e mai utilizzato finora, lo strumento anti-coercizione prevede una serie di misure che hanno come obiettivo principale la deterrenza, ovvero la prevenzione di atti che minacciano le scelte sovrane dell’Ue o degli Stati membri tramite impatti diretti su commercio o investimenti. Come sta tentando di fare Trump.
PROTEGGERE L'EUROPA DALLE BIG TECH
Nel suo intervento, Ribera ha ribadito che "è necessario proteggere gli utenti europei e le imprese che operano in Europa". E ha ricordato che la "legge sui mercati digitali nasce dalla preoccupazione che l’economia delle piattaforme digitali sia controllata da un ristretto gruppo di attori che accumulano un notevole potere economico". "Il Digital Markets Act - ha spiegato - si applica in modo deciso e non discriminatorio. Esiste una concorrenza leale per i consumatori e se le aziende non rispettano queste regole, possono e devono essere imposte multe per proteggere i mercati e i consumatori come in qualsiasi Stato membro, in qualsiasi altro Paese o in qualsiasi altro settore".
LA LISTA DEI CONTRODAZI EUROPEI
Le mosse dell'Unione europea per contrastare i dazi voluto da Trump non sono però legate solo a possibili ritorsioni verso le big tech. Ieri, infatti, la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri le due liste con i beni americani da colpire. La prima tranche di ritorsioni scatterà il 15 aprile, la seconda più corposa, invece, partirà il 15 maggio. Si parla di dazi al 25% su prodotti iconici come jeans, Harley Davidson, yacht di lusso, ma anche t-shirt di cotone, burro d'arachidi, succo d'arancia, tabacco da masticare e mais dolce. Rimosso dall'elenco, invece, il celebre whisky del Kentucky.
"BAZOOKA PRONTO, MA SPERIAMO DI TRATTARE"
La ratifica delle liste sarà firmata domani, ma prima del 15 aprile restano aperte le trattative per possibili accordi. Tra le opzioni a disposizione di Bruxelles rientra lo strumento anti-coercizione (Anti-Coercion Instrument, Aci), noto anche come 'bazooka' per via del suo forte potenziale nel fronteggiare pratiche di coercizione economica da parte di Paesi terzi. "Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo - ha detto un portavoce della Commissione europea - ma speriamo di non doverlo usare. Agli Usa diciamo che vogliamo parlare". In vigore da dicembre 2023 e mai utilizzato finora, lo strumento anti-coercizione prevede una serie di misure che hanno come obiettivo principale la deterrenza, ovvero la prevenzione di atti che minacciano le scelte sovrane dell’Ue o degli Stati membri tramite impatti diretti su commercio o investimenti. Come sta tentando di fare Trump.
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