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Mercati dopo i dazi di Trump: GAM indica come trovare il momento giusto per comprare
Le prossime settimane saranno ancora sotto il segno dell’incertezza radicale e della volatilità ma non si possono escludere neppure ripensamenti o aggiustamenti da parte della Casa Bianca
di Leo Campagna 9 Aprile 2025 15:35

Nella storia del mercato azionario degli ultimi decenni è la prima volta che un violento sell-off sia stato causato da scelte di politica economica di un presidente e non da shock esogeni come la pandemia o il fallimento di una banca. In poche sedute di Borsa gli indici azionari hanno accusato una brusca correzione mentre il rendimento del Treasury decennali, che appena tre mesi fa era attorno al 4,8%, è sceso sotto il muro del 4%.
“Le strategie dell’Amministrazione Trump fanno prevalere la paura che i costi su aziende e famiglie saranno superiori al previsto e che la recessione sia più probabile” commenta Carlo Benetti, Market Specialist di GAM. Secondo il quale gli attuali valori di borsa e il rendimento delle obbligazioni scontano lo scenario peggiore, l’avvitamento recessivo dell’economia. Il tutto mentre la Federal Reserve deve decidere se tornare nella modalità espansiva in un contesto di prezzi al consumo probabilmente più alti.
Per quanto riguarda la Borsa di Zurigo, le aliquote tariffarie applicate alle importazioni dalla Svizzera sono del 31% e del 32% ma potranno essere agevolmente evitate dalle società elvetiche con impianti di produzione negli Stati Uniti. Pur tenendo conto che i prodotti farmaceutici, al momento esenti da questa prima ondata di tariffe di Trump, possano essere colpiti dai dazi USA in un secondo tempo, l’impatto maggiore nell’immediato futuro sul listino svizzero è la decelerazione dell'economia.
“Il mercato statunitense è il secondo per importanza degli scambi commerciali dopo quello dell'Unione Europea per l’economia elvetica e l’aggiustamento al ribasso delle previsioni di crescita dell’economia globale coinvolge naturalmente anche quella di Zurigo che, per le sue dimensioni, dipende fortemente dal commercio globale” sottolinea Benetti. Il Market Specialist di GAM ricorda poi come alcune società di piccole e medie dimensioni operino in settori in cui non c’è la concorrenza delle aziende americane, ad esempio nell’intralogistica, oppure nei metodi di produzione avanzati.
Per quanto riguarda invece il settore del lusso una possibilità per le grandi griffe è il trasferimento di tutti i nuovi costi sul prezzo finale destinato al cliente. Una opzione tuttavia azzardata dopo gli aumenti dei prezzi applicati negli ultimi anni. “Più percorribile è l’opzione di un trasferimento solo parziale delle tariffe sul listino, facendo assorbire ai margini il resto dei maggiori costi” specifica Benetti convinto però che anche per il settore del lusso valga la regola aurea che gli eccessi nella debolezza presentano il più delle volte opportunità d’investimento.
Il Market Specialist di GAM guarda alle prossime settimane come ad un ambiente sfidante, caratterizzato dall’incertezza radicale e dalla volatilità ma non esclude neppure ripensamenti o aggiustamenti da parte della Casa Bianca. La cosa più difficile è trovare il momento giusto per comprare. Alla base della brutale correzione dei mercati c’è la risposta ai dazi e c’è la componente tecnica di vendita di asset in profitto (anche l’oro) per finanziare le richieste di margini e i disinvestimenti. “Dinamiche convulse che hanno determinato sacche di valore di cui gli investitori dai nervi saldi potrebbero approfittare. Tuttavia il deleveraging è tutt’altro che concluso e “quando” rientrare resta una decisione difficile, soprattutto alla luce delle possibili risposte dei vari paesi ai dazi americani che potrebbero imprimere un orientamento opposto alla de-escalation” puntualizza Benetti.
Il manager conclude la sua analisi ricordando come gli Stati Uniti possano contare su un’economia che è la più flessibile al mondo, con le imprese americane che hanno sempre dimostrato adattabilità: ci vorrà tempo prima che si raggiunga un nuovo punto di equilibrio ed è proprio quello che non deve mancare all’investitore accorto.
IL RISCHIO DI UN AVVITAMENTO ECCESSIVO DELL’ECONOMIA
“Le strategie dell’Amministrazione Trump fanno prevalere la paura che i costi su aziende e famiglie saranno superiori al previsto e che la recessione sia più probabile” commenta Carlo Benetti, Market Specialist di GAM. Secondo il quale gli attuali valori di borsa e il rendimento delle obbligazioni scontano lo scenario peggiore, l’avvitamento recessivo dell’economia. Il tutto mentre la Federal Reserve deve decidere se tornare nella modalità espansiva in un contesto di prezzi al consumo probabilmente più alti.
LE IMPLICAZIONI PER LA BORSA DI ZURIGO
Per quanto riguarda la Borsa di Zurigo, le aliquote tariffarie applicate alle importazioni dalla Svizzera sono del 31% e del 32% ma potranno essere agevolmente evitate dalle società elvetiche con impianti di produzione negli Stati Uniti. Pur tenendo conto che i prodotti farmaceutici, al momento esenti da questa prima ondata di tariffe di Trump, possano essere colpiti dai dazi USA in un secondo tempo, l’impatto maggiore nell’immediato futuro sul listino svizzero è la decelerazione dell'economia.
PREVISIONI AL RIBASSO ANCHE PER L’ECONOMIA ELVETICA
“Il mercato statunitense è il secondo per importanza degli scambi commerciali dopo quello dell'Unione Europea per l’economia elvetica e l’aggiustamento al ribasso delle previsioni di crescita dell’economia globale coinvolge naturalmente anche quella di Zurigo che, per le sue dimensioni, dipende fortemente dal commercio globale” sottolinea Benetti. Il Market Specialist di GAM ricorda poi come alcune società di piccole e medie dimensioni operino in settori in cui non c’è la concorrenza delle aziende americane, ad esempio nell’intralogistica, oppure nei metodi di produzione avanzati.
IL SETTORE DEL LUSSO
Per quanto riguarda invece il settore del lusso una possibilità per le grandi griffe è il trasferimento di tutti i nuovi costi sul prezzo finale destinato al cliente. Una opzione tuttavia azzardata dopo gli aumenti dei prezzi applicati negli ultimi anni. “Più percorribile è l’opzione di un trasferimento solo parziale delle tariffe sul listino, facendo assorbire ai margini il resto dei maggiori costi” specifica Benetti convinto però che anche per il settore del lusso valga la regola aurea che gli eccessi nella debolezza presentano il più delle volte opportunità d’investimento.
IL MOMENTO GIUSTO PER COMPRARE
Il Market Specialist di GAM guarda alle prossime settimane come ad un ambiente sfidante, caratterizzato dall’incertezza radicale e dalla volatilità ma non esclude neppure ripensamenti o aggiustamenti da parte della Casa Bianca. La cosa più difficile è trovare il momento giusto per comprare. Alla base della brutale correzione dei mercati c’è la risposta ai dazi e c’è la componente tecnica di vendita di asset in profitto (anche l’oro) per finanziare le richieste di margini e i disinvestimenti. “Dinamiche convulse che hanno determinato sacche di valore di cui gli investitori dai nervi saldi potrebbero approfittare. Tuttavia il deleveraging è tutt’altro che concluso e “quando” rientrare resta una decisione difficile, soprattutto alla luce delle possibili risposte dei vari paesi ai dazi americani che potrebbero imprimere un orientamento opposto alla de-escalation” puntualizza Benetti.
QUELLO CHE NON DEVE MANCARE ALL’INVESTITORE ACCORTO
Il manager conclude la sua analisi ricordando come gli Stati Uniti possano contare su un’economia che è la più flessibile al mondo, con le imprese americane che hanno sempre dimostrato adattabilità: ci vorrà tempo prima che si raggiunga un nuovo punto di equilibrio ed è proprio quello che non deve mancare all’investitore accorto.
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