Lo scontro
Sui dazi è braccio di ferro tra Xi e Trump
La Cina non vuole fare passi indietro dopo i dazi al 104% imposti dagli Stati Uniti. Pechino pronta a varare misure di sostegno ai consumi e la Borsa di Shanghai tiene il passo
di Antonio Cardarelli 9 Aprile 2025 12:06

La temuta escalation della guerra dei dazi sta finora interessando Cina e Stati Uniti. Prima del Liberation Day Donald Trump aveva colpito le esportazioni cinesi con tariffe del 20%, poi portate al 54% il 2 aprile. A sua volta Pechino ha replicato con tariffe del 34% sulle merci americane, e Donald Trump, nelle scorse ore, ha fatto seguito alle minacce fissando dazi aggiuntivi del 50%. Attualmente, quindi, le merci che arrivano dalla Cina vengono tassate alla spaventosa tariffa del 104% quando sbarcano in terra statunitense.
Né Xi Jinping né Trump, al netto delle dichiarazioni di comodo dei due leader, sembrano avere intenzione di fare un passo indietro. La sfida tra i due giganti dell’economia mondiale somiglia sempre di più a un braccio di ferro, o volendo a una partita a poker nella quale i cinesi sembrano determinati a vedere le carte di Trump. Non a caso oggi la Cina ha promesso misure "ferme e vigorose" per difendere i propri interessi dopo l'entrata in vigore dei dazi Usa del 104% sui prodotti cinesi. "Il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo è inalienabile e la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono inviolabili", ha dichiarato Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, nel corso di una regolare conferenza stampa.
Nel frattempo la Borsa di Shanghai ha chiuso in rialzo dell’1,3%, unica insieme a Hong Kong a non perdere terreno di fronte alla politica dei dazi intrapresa dalla Casa Bianca. Un segnale che gli analisti interpretano come fiducia nelle capacità di resistenza della Cina, grazie anche agli interventi di sostegno annunciati dalle autorità di Pechino. Già oggi potrebbero arrivare le prime misure per stimolare i consumi interni e sostenere i mercati dei capitali ed anche iniziative come gli sconti fiscali sulle esportazioni.
Secondo quanto contenuto in un libro bianco pubblicato oggi dall'agenzia di stampa statale Xinhua, la Cina e gli Stati Uniti possono risolvere le loro controversie commerciali ed economiche attraverso un dialogo equo. Il documento afferma: "Cina e Stati Uniti possono risolvere le loro divergenze in campo economico e commerciale mediante un dialogo paritario e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa". Per il momento, però, le tariffe reciproche hanno preso il posto del dialogo.
LA RISPOSTA CINESE AI DAZI AL 104%
Né Xi Jinping né Trump, al netto delle dichiarazioni di comodo dei due leader, sembrano avere intenzione di fare un passo indietro. La sfida tra i due giganti dell’economia mondiale somiglia sempre di più a un braccio di ferro, o volendo a una partita a poker nella quale i cinesi sembrano determinati a vedere le carte di Trump. Non a caso oggi la Cina ha promesso misure "ferme e vigorose" per difendere i propri interessi dopo l'entrata in vigore dei dazi Usa del 104% sui prodotti cinesi. "Il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo è inalienabile e la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono inviolabili", ha dichiarato Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, nel corso di una regolare conferenza stampa.
SHANGHAI TIENE BOTTA
Nel frattempo la Borsa di Shanghai ha chiuso in rialzo dell’1,3%, unica insieme a Hong Kong a non perdere terreno di fronte alla politica dei dazi intrapresa dalla Casa Bianca. Un segnale che gli analisti interpretano come fiducia nelle capacità di resistenza della Cina, grazie anche agli interventi di sostegno annunciati dalle autorità di Pechino. Già oggi potrebbero arrivare le prime misure per stimolare i consumi interni e sostenere i mercati dei capitali ed anche iniziative come gli sconti fiscali sulle esportazioni.
XI-TRUMP, INVITO AL DIALOGO SUI DAZI
Secondo quanto contenuto in un libro bianco pubblicato oggi dall'agenzia di stampa statale Xinhua, la Cina e gli Stati Uniti possono risolvere le loro controversie commerciali ed economiche attraverso un dialogo equo. Il documento afferma: "Cina e Stati Uniti possono risolvere le loro divergenze in campo economico e commerciale mediante un dialogo paritario e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa". Per il momento, però, le tariffe reciproche hanno preso il posto del dialogo.
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