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Longevity economy: l’indagine di Invesco rivela la view degli opinion leader

Secondo gli opinion leader dell'indagine “Innovage” promossa da Invesco, sono due gli atteggiamenti verso la longevità: chi “invecchia bene” (i consapevoli) e chi subisce l’invecchiamento (i negazionisti)

di Leo Campagna 14 Aprile 2025 12:37

financialounge -  innovage Invesco longennial longennial economy longevity longevity economy
Vantano una esperienza pluriennale nei diversi ambiti delle risorse umane, dell’istruzione, dell’economia applicata, della medicina, dell’analisi di mercato, della finanza, della psicologia, della psicoterapia e dell’industria privata. Sono gli opinion leader del campione dell'indagine "Innovage" promossa da Invesco nell'ambito della Longevity Economy, con l’obiettivo di approfondire la relazione sinergica tra longevità e innovazione.

AUMENTO DELLE PROSPETTIVE DI VITA


La longevità è strettamente legata all'aumento delle prospettive di vita, grazie ai progressi in ambito sanitario, igienico e scientifico. Ma secondo gli opinion leader è un fenomeno complesso e multidimensionale, che tocca aspetti demografici, biologici, sociali, economici e individuali, e che, soprattutto, è strettamente correlata alla qualità della vita, influenzata da fattori biologico-genetici e stili di vita positivi (ottimismo, attività).

MANTENERE ALTI STANDARD QUALITATIVI


L’aumento della longevità porta a una società con una proporzione maggiore di anziani e potenzialmente meno giovani con un impatto anche sul mondo del lavoro. La longevità è vista come la capacità di adattarsi e intraprendere nuove attività, mantenendosi attivi e vitali, anche perché può portare alla valorizzazione del know-how e dell'esperienza acquisita nel corso della vita. Al contempo l’obiettivo principale non è solo vivere più a lungo, ma mantenere elevati standard qualitativi, ritardando l'insorgenza di patologie croniche.

CONSAPEVOLI E NEGAZIONISTI


Secondo gli opinion leaders, due sono gli atteggiamenti verso la longevità, diametralmente opposti: chi “invecchia bene” (i consapevoli) e chi subisce l’invecchiamento (i negazionisti). Piuttosto pronti emotivamente, i consapevoli non intendono né subire né contrastare il processo di invecchiamento e vivono il presente come terreno per prepararsi al futuro: pongono le base per un invecchiamento ‘diverso’, inteso come più graduale, meno invalidante e impattante. Al contrario i negazionisti non sono emotivamente pronti, tendono a non ascoltare i ‘segnali’ del proprio corpo o della propria mente. Subiscono il processo di invecchiamento come qualcosa di irreversibile e sono fortemente concentrati sul presente non consapevoli che le loro scelte correnti impattano sul loro futuro.

LA SILVER ECONOMY SI INTRECCIA CON LA LONGEVITY ECONOMY


Gli opinion leaders intravedono l’emersione e l’affermazione di un nuovo target con esigenze specifiche. La Silver economy, trainata dagli attuali anziani (in particolare baby-boomers) e che vanta una buona capacità finanziaria e, dunque, alto potere d’acquisto, si intreccia con la longevity economy propiziando prodotti e servizi calibrati o nuovi. Un fenomeno che interessa tutti gli ambiti con offerte customizzate: dal tempo libero (cultura, viaggi, intrattenimento) alla medicina, dalla vita sociale alla finanza. Cresce il bisogno di educazione finanziaria, con una visione più di lungo periodo dei propri investimenti, in cui è cruciale la pianificazione finanziaria. L’Intelligenza artificiale può agevolarla, ma solo come punto di partenza: il legame e il valore dato al proprio denaro e risparmio è ancora ‘sacro’ e necessita di basi ‘umane’.

INTERESSE PER I NUOVI STRUMENTI FINANZIARI


Mentre si osserva l’ingresso di nuovi player nel mercato del credito che garantiscono maggiori flessibilità, ma anche maggiore aggressività, cresce l’interesse per i nuovi strumenti finanziari (per esempio l’impiego di una quota di liquidità protetta dall’inflazione con l’adesione all’opzione ‘cyclelife’ assicurativa), risulta facilitato l’accesso al proprio denaro grazie ai servizi digitali e aumentano le linee di credito dedicate ai pensionati.

L’APPEAL DI ASSICURAZIONI SULLA VITA E UNIT LINKED


Nel frattempo cresce il timore che le risorse finanziarie possano non bastare: pensione insufficiente e non indicizzata, nuove voci di spesa correlate a nuovi bisogni, peggioramento delle proprie funzioni fisiche/cognitive. Aumenta anche l’interesse per le assicurazioni sulla vita, come tutela del coniuge ‘che sopravvive’ per un periodo di tempo stimato come più lungo e dei propri figli per i quali si teme un futuro non sempre favorevole. Stesso discorso per le polizze unit linked che sono escluse dall’asset ereditario e che , quindi, risultano utili nel passaggio generazionale e anche in quello delle quote societarie.

LA REGOLA AUREA DELLA PERSONALIZZAZIONE


Tuttavia la regola aurea deve essere la personalizzazione ricordando che siamo in Italia dove la gestione del denaro ‘resta sacra’ e necessita di una relazione forte e affidataria tra cliente-istituto bancario. I percorsi di educazione finanziaria possono far comprendere le necessità del singolo di attivare una adeguata pianificazione finanziaria. Un ruolo cruciale lo svolge la comunicazione il cui compito consiste nel creare consapevolezza, magari con modalità anche innovative nel rivolgersi al target più giovane (es. podcast). Le banche devono avere un atteggiamento etico e, a seconda del target di riferimento, percorsi di alfabetizzazione finanziaria orientati alla pianificazione finanziaria di medio-lungo termine per definire un percorso di ‘costruzione economica’, anche in un’ottica di una vita (più) lunga.

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