L’apertura dei mercati
I dazi di Trump fanno volare l’export di made in China
Avvio debole per i principali listini europei, con gli investitori che continuano a seguire gli sviluppi della guerra commerciale. Cresce il Pil cinese del 5,4% nel primo trimestre 2025. A Piazza Affari St in calo (-2,5%)
di Fabrizio Arnhold 16 Aprile 2025 09:12

Apertura in calo per i listini europei, in scia alla debolezza di Wall Street. A Milano il Ftse Mib segna -0,66%, il Dax di Francoforte -0,49%, il Cac 40 di Parigi -0,74%, l’Ibex 35 di Madrid -0,07% e il Ftse 100 di Londra -0,33%. La Borsa di Tokyo chiude in calo di 1 punto percentuale, con l'indice Nikkei rallentato dai ribassi dei titoli del settore chip ed elettronica.
CRESCE L’ECONOMIA CINESE
La Cina stima una crescita del Pil nel primo trimestre 2025 del 5,4%, oltre le attese, nonostante le prospettive incerte sui dazi. Le esportazioni sono cresciute del 6% anno su anno, grazie al +12% registrato a marzo, quando è stato più chiaro quale fosse l’impatto delle tariffe Usa. Gli investitori attendono anche il dato sull’inflazione nel Regno Unito e dell’Eurozona.
TRIMORI PER I DAZI USA
Oggi parlerà il presidente della Fed, Jerome Powell. L’intervento è molto atteso perché gli investitori per avere spunti per valutare quali saranno le prossime mosse della Banca centrale Usa, alla luce della politica commerciale di Trump. E a proposito di dazi, per il momento nessun accordo su auto e industria tra Ue e Stati Uniti, dopo il primo incontro tra il massimo funzionario dell’Unione europea per il commercio Maros Sefcovic e la Casa Bianca.
LUSSO SOTTO LA LENTE, PETROLIO DEBOLE
Tra i settori da seguire, quello del lusso resta sotto i riflettori, dopo le perdite della vigilia in scia al calo di Lvmh a Parigi, dopo i conti deludenti. Focus anche sulle banche, con il risiko che torna a scaldare Piazza Affari. St scivola del -2,5% in apertura, in scia ai cali di Nvidia a Wall Street, per lo stop all'esportazione dei suoi chip di intelligenza artificiale in Cina. Fiacco il petrolio, con il Wti in calo dell’1%, sotto i 60 dollari al barile. Nuovo record per l’oro, a 1.135 dollari l’oncia. Lo spread poco mosso a 119 punti base, con il rendimento del decennale italiano che scende al 3,69%.
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