Politica monetaria
La Bce taglia i tassi al 2,25%
Nessuna sorpresa dalla riunione della Banca centrale europea: il Consiglio direttivo ha abbassato il tasso di interesse principale al 2,25% dal precedente 2,50%
di Antonio Cardarelli 17 Aprile 2025 14:29

Il Consiglio direttivo Bce ha abbassato nuovamente i tassi di interesse di 25 punti base portando il tasso sui depositi, mediante il quale la banca centrale europea orienta la politica monetaria, al 2,25%. Di conseguenza il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali scende al 2,40% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,65% con effetto dal 23 aprile.
"Il processo disinflazionistico è ben avviato - si legge nel comunicato di fine vertice -. L'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti; a marzo sono diminuite sia l'inflazione complessiva sia quella di fondo. Anche l'inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi. Le misure dell'inflazione di fondo suggeriscono perlopiu' che l'inflazione si attestera' stabilmente intorno all'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. La dinamica delle retribuzioni si sta moderando e i profitti stanno parzialmente assorbendo l'impatto sull'inflazione di una crescita salariale tuttora elevata".
"L'economia dell'area dell'euro - prosegue il comunicato - ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, "ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. E' probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l'area dell'euro". La Bce conferma inoltre che continuerà a seguire un approccio basato sui dati. Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l'orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione".
PROCESSO DISINFLAZIONISTICO BEN AVVIATO
"Il processo disinflazionistico è ben avviato - si legge nel comunicato di fine vertice -. L'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti; a marzo sono diminuite sia l'inflazione complessiva sia quella di fondo. Anche l'inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi. Le misure dell'inflazione di fondo suggeriscono perlopiu' che l'inflazione si attestera' stabilmente intorno all'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. La dinamica delle retribuzioni si sta moderando e i profitti stanno parzialmente assorbendo l'impatto sull'inflazione di una crescita salariale tuttora elevata".
BCE-TASSI, APPROCCIO BASATO SUI DATI
"L'economia dell'area dell'euro - prosegue il comunicato - ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, "ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. E' probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l'area dell'euro". La Bce conferma inoltre che continuerà a seguire un approccio basato sui dati. Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l'orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione".
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