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Dazi Usa, dollaro, franco svizzero e yen possono ancora essere beni di rifugio?
Secondo Gianni Piazzoli, Cio di Vontobel Wealth Management SIM, tranne il biglietto verde, gli altri asset valutari possono ancora dare garanzie in questo momento di incertezza
di Annalisa Lospinuso 23 Aprile 2025 12:55

Con la guerra dei dazi tra gli Usa e le principali potenze economiche ha avuto un grande impatto sul settore valutario, soprattutto in relazione alla svalutazione del dollaro americano. Gli investitori si chiedono quali siano le divise che possono essere considerate ancora beni di rifugio. Secondo Gianni Piazzoli, Cio di Vontobel Wealth Management SIM, bisogna cambiare prospettiva sulle valute di rifugio per eccellenza, come il dollaro statunitense, il franco svizzero e lo yen giapponese.
In particolare, sottolinea Piazzoli, “il dollaro sta faticando a mantenere il suo status di bene rifugio e questo cambiamento è visibile nei mercati dei capitali”. I grandi detentori del debito Usa, come la Cina, hanno ridotto progressivamente la loro esposizione ai titoli di stato statunitensi, una tendenza che negli ultimi anni è diventata sempre più evidente. Anche le riserve delle Banche centrali globali confermano che la quota del dollaro è diminuita lentamente, ma costantemente.
Per quanto riguarda lo yen, Vontobel Wealth Management SIM sottolinea come abbia perso parte del suo tradizionale fascino come bene rifugio in quanto Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto bassi i tassi di interesse e ha conservato il controllo sulla curva dei rendimenti, a differenza delle altre Banche centrali, provocando un ampliamento degli spread tra i tassi di interesse e indebolendo l’attrattività della moneta locale. “Con i rischi di deflazione in diminuzione in Giappone, però, la BoJ ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria e questo cambiamento sta aiutando lo yen a riconquistare la sua posizione di bene rifugio”, sottolinea Piazzoli.
Il franco svizzero, al contrario, continua a essere fermamente percepito come un bene rifugio. “Il basso debito pubblico, la stabilità politica, la solidità delle istituzioni e la resilienza economica – sottolinea Gianni Piazzoli – continuano ad attrarre afflussi di capitali. Inoltre, tradizionalmente le autorità svizzere hanno mantenuto l’inflazione al di sotto di quella dei loro principali partner commerciali, il che ha portato an incremento del potere d’acquisto e a una pressione di apprezzamento sostenuta nel tempo. Sebbene il franco svizzero si sia apprezzato verso il fair value, non lo consideriamo significativamente sopravvalutato né rispetto al dollaro statunitense né all’euro”. Per Vontobel Wealth Management SIM in generale “gli asset svizzeri di qualità, inclusi i titoli azionari, rimangono interessanti per gli investitori stranieri, soprattutto alle attuali valutazioni valutarie eque”.
L'INDEBOLIMENTO DEL DOLLARO
In particolare, sottolinea Piazzoli, “il dollaro sta faticando a mantenere il suo status di bene rifugio e questo cambiamento è visibile nei mercati dei capitali”. I grandi detentori del debito Usa, come la Cina, hanno ridotto progressivamente la loro esposizione ai titoli di stato statunitensi, una tendenza che negli ultimi anni è diventata sempre più evidente. Anche le riserve delle Banche centrali globali confermano che la quota del dollaro è diminuita lentamente, ma costantemente.
LA STABILIZZAZIONE DELLO YEN
Per quanto riguarda lo yen, Vontobel Wealth Management SIM sottolinea come abbia perso parte del suo tradizionale fascino come bene rifugio in quanto Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto bassi i tassi di interesse e ha conservato il controllo sulla curva dei rendimenti, a differenza delle altre Banche centrali, provocando un ampliamento degli spread tra i tassi di interesse e indebolendo l’attrattività della moneta locale. “Con i rischi di deflazione in diminuzione in Giappone, però, la BoJ ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria e questo cambiamento sta aiutando lo yen a riconquistare la sua posizione di bene rifugio”, sottolinea Piazzoli.
LA RESILIENZA DEL FRANCO SVIZZERO
Il franco svizzero, al contrario, continua a essere fermamente percepito come un bene rifugio. “Il basso debito pubblico, la stabilità politica, la solidità delle istituzioni e la resilienza economica – sottolinea Gianni Piazzoli – continuano ad attrarre afflussi di capitali. Inoltre, tradizionalmente le autorità svizzere hanno mantenuto l’inflazione al di sotto di quella dei loro principali partner commerciali, il che ha portato an incremento del potere d’acquisto e a una pressione di apprezzamento sostenuta nel tempo. Sebbene il franco svizzero si sia apprezzato verso il fair value, non lo consideriamo significativamente sopravvalutato né rispetto al dollaro statunitense né all’euro”. Per Vontobel Wealth Management SIM in generale “gli asset svizzeri di qualità, inclusi i titoli azionari, rimangono interessanti per gli investitori stranieri, soprattutto alle attuali valutazioni valutarie eque”.