Effetto tariffe Usa

I dazi sono una minaccia anche per il private equity

Hugh MacArthur, Global private-equity chairman della società di consulenza Bain & Co, parla del ritorno della “parola U” che sta per “uncertainty” (incertezza in inglese)

di Annalisa Lospinuso 23 Aprile 2025 11:25

financialounge -  Bain & co Hugh MacArthur private equity
La guerra commerciale scatenata dagli Usa potrebbe minare anche la ripresa del settore del private equity. Secondo un’analisti di Hugh MacArthur, Global private-equity chairman della società di consulenza Bain & Co, ci potrebbe essere il ritorno della “parola U” che sta per “uncertainty” (incertezza in inglese). “Le incertezze sugli effetti dei dazi commerciali sui mercati minacciano di fermare quello che all’inizio dell’anno era un atteso rimbalzo delle vendite di asset da parte delle società di private-equity dopo un lungo periodo di attività di uscita in sordina”, dice MacArthur.

I CAMBIAMENTI POLITICI PORTANO INCERTEZZA


“Siamo entrati nel 2025 con slancio. Gli intermediari erano impegnati, la due diligence era in piena attività, le società in portafoglio si stavano preparando per l’uscita”, dice il manager di Bain & Co. Ma poi a inizio anno, i dazi hanno ostacolato le trattative e creato un clima di incertezza sugli effetti delle politiche commerciali sull’economia globale. “Quando cambiamenti politici come questi arrivano senza una direzione chiara o una tempistica, le trattative si bloccano”, aggiunge MacArthur.

DIMINUZIONE DI LIQUIDITÀ


Prima che Trump scatenasse la guerra commerciale, si pensava a una ripresa del private equity nella seconda metà del 2025 o al più tardi nel 2026. Ma poi il contesto è cambiato radicalmente e si è assistito a un calo di liquidità pari ai periodi della Grande recessione del 2008-2009. “Se dovessimo proseguire a questi livelli per i prossimi tre-quattro anni, sarà molto difficile assumere impegni e rinnovarli”, conclude MacArthur.

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