Lo scenario

Dibattito aperto sul ruolo delle banche centrali tra nuovi compiti e ritorni al passato

L’Europa valuta di allargare il mandato della Bce per sostenere investimenti sostenibili. Negli Usa si propone invece di limitare la Fed al solo controllo dell’inflazione. L'analisi de La Financière de l’Échiquier

di Davide Lentini 27 Ottobre 2025 14:00

financialounge -  Alexis Bienvenu banche centrali BCE FED La Financière de l'Echiquier
Le banche centrali stanno vivendo un momento di profonda riflessione sulla loro missione. In particolare in Europa si aprono spiragli per una revisione delle prerogative della Bce. Come spiega Alexis Bienvenu, gestore de La Financière de l’Échiquier, "in Europa sono state formulate diverse ipotesi per rinnovare il mandato della Banca centrale senza necessariamente stravolgerne il trattato istitutivo". L’attuale mandato della Bce prevede come obiettivo primario la stabilità dei prezzi, ma esiste anche un secondo livello di obiettivi previsti dall’articolo 105 del trattato di Maastricht. Si tratta di "Sostenere le politiche economiche generali dell’Unione, vale a dire una crescita sostenibile e non inflazionistica, rispettosa dell’ambiente (…), un livello occupazionale e di protezione sociale elevato". In quest’ottica si è discusso, ad esempio, dell’introduzione di "tassi di interesse preferenziali per gli investimenti 'verdi'", e in modo più radicale, "la definizione di un obiettivo di crescita e decarbonizzazione", come proposto dal presidente francese Macron.

TENDENZE OPPOSTE TRA LE BANCHE DI USA E UE


Mentre in Europa cresce la spinta per ampliare l’interpretazione del mandato della Bce, negli Stati Uniti emerge un orientamento completamente opposto. Recentemente un gruppo di parlamentari repubblicani ha proposto di restringere il mandato della Fed. Come evidenzia Bienvenu, "l’obiettivo del Price Stability Act, sostenuto da un gruppo di parlamentari repubblicani riuniti sotto l’egida del presidente della Commissione per i servizi finanziari della Camera dei rappresentanti, French Hill, consisterebbe nel limitare il mandato della Fed al solo controllo dell’inflazione". Una proposta che potrebbe sembrare sorprendente nel contesto attuale, "in cui l’occupazione statunitense mostra segnali di affanno". Ma in realtà, spiega l'analista LFDE, trova le sue radici ideologiche nel movimento MAGA. La Fed, infatti, "fu fondata nel 1913 con la missione di preservare la stabilità bancaria e monetaria del Paese", mentre l’obiettivo della piena occupazione fu aggiunto solo negli anni ’70, in un periodo di forte inflazione e disoccupazione.

CONFLITTI DI MANDATO E RITORNO ALL’ESSENZIALE


La Fed si è trovata spesso nella difficile posizione di dover bilanciare i suoi due obiettivi: inflazione e occupazione. Bienvenu ricorda che "persegue due mandati, a volte sacrificando l’uno o l’altro se appaiono incompatibili nel breve termine". Accadde già all’inizio degli anni ’80, quando "la Fed intraprese la via di un drastico aumento dei tassi per contrastare l’inflazione, rinunciando temporaneamente al sostegno dell’occupazione". Secondo i promotori della riforma, un ritorno al mandato originario avrebbe due vantaggi: "Una migliore leggibilità e l’assenza di conflitto tra i due termini del mandato." Inoltre, "una banca centrale non dispone di leve specifiche in materia di occupazione", a differenza di altri attori economici come governi e ministeri. In questa prospettiva, spiega Bienvenu, "il principio 'less is more' potrebbe applicarsi anche alle missioni delle banche centrali".

QUALE SARÀ IL RUOLO DELLE BANCHE CENTRALI?


Il dibattito sul ruolo e i limiti delle banche centrali è tutt’altro che chiuso. Secondo Alexis Bienvenu "una dinamica oscillante tra le volontà di estendere e di limitare le missioni delle banche centrali continuerà a orientare la liquidità globale". Ecco perché, conclude l’analista de La Financière de l’Échiquier, "gli investitori devono prestare particolare attenzione alle discussioni attualmente in corso. Dall’evoluzione di questo equilibrio dipenderà infatti, in larga parte, la traiettoria economica del mondo".

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