Schroders

Nel 2018 i mercati finanziari dovrebbero beneficiare della buona impostazione delle materie prime, di un dollaro debole e di una inflazione in recupero dai minimi.

Gli italiani, sia quelli in attività lavorativa che quelli in pensione, sono consapevoli del fatto che dovrebbero risparmiare di più per colmare il gap previdenziale

Negli ultimi 12 mesi mentre i tassi dei Treasury USA a due anni sono praticamente raddoppiati, l’S&P500 di Wall Street è cresciuto di oltre il 20 per cento.

Gli italiani sono al primo posto nell’Eurozona nell’indicare per il 2018 in primis gli investimenti finanziari davanti ai depositi bancari e al mattone.

L’high yield europeo esprime fondamentali più solidi rispetto a quelli usa ma al momento sembra essere sopravvalutato dai mercati.

Powell ama le scelte consensuali ma emergono almeno 5 nodi da scogliere, a cominciare dall’indipendenza dalla Casa Bianca e i 3 posti vuoti su 7 al board della Fed.

L’annuncio di un’estensione del programma di quantitative easing da parte della BCE permette di contare su una politica monetaria ancora accomodante.

Gli annunci di ieri della BCE sono stati accolti bene dai mercati anche se non manca qualche addetto ai lavori che risulta un po’ insoddisfatto.

Le ultime stime del mercato ipotizzano un rialzo dei tassi UK dallo 0,25% allo 0,50% a novembre ma la scarsa credibilità della BoE rende tutto indecifrabile.

Riconosciuta l’importanza dei legami tra psicologia ed economia. Tenani (Schroders): “Fondamentale evitare le trappole mentali quando si investe”.

Secondo Craig Botham è opportuno verificare l’impatto, sui singoli paesi, di valute, crescita economica e prezzi delle materie prime.

Tagliate le previsioni di crescita del PIL dell’India dal 7,3% al 6,7% mentre l’inflazione, al 3,4%, ha registrato un significativo rialzo dai minimi di giungo (1,5%).