mark burgess

Columbia Threadneedle Investments fa il punto a 10 anni dalla Crisi: il debito globale è cresciuto molto ma costa anche poco. Per l'Eurozona si preparano tempi difficili, senza inflazione ma con crescita modesta

Nel decennio post grande crisi i piani di salvataggio hanno reso i sistemi bancari di Usa e Regno Unito solidi mentre quello della zona euro, secondo Burgess (Columbia Threadneedle Investments), è rimasto fragile

Uno shock da inflazione potrebbe portare a un aumento dei tassi con conseguenze piuttosto negative sul mercato azionario. Ma per ora non sembra all’orizzonte.

Brexit, la potenziale instabilità in Europa e i rapporti tra Stati Uniti e Corea del Nord, Cina e Messico sono i problemi che resteranno sullo sfondo nel 2018 per investimenti in azioni

L’inflazione resta bassa: meglio affidarsi alla gestione attiva di qualità, tramite la quale è possibile rintracciare i vincitori e i vinti dell’attuale contesto.

In tutta Europa a maggio i fondi comuni hanno registrato una raccolta netta di 43,2 miliardi di euro, di cui oltre la metà (26,5 miliardi) in prodotti obbligazionari.

In caso di vittoria di Marine Le Pen alle presidenziali francesi, l’uscita della Francia dall’euro causerebbe contraccolpi significativi sul sistema bancario.

Uno studio del 2016 ha rivelato che solo il 7% dei fondi a livello mondiale è gestito da donne: l’industria del settore sta rinunciando a talenti e risorse preziose.

A differenza di USA ed Europa, le valutazioni azionarie dei mercati emergenti e soprattutto del Giappone restano ancora relativamente interessanti. 

Sulle asset class più rischiose, come l’high yield e l’azionario, devono essere mantenuti attentamente sotto osservazione tutti i rischi per cogliere le vere occasioni.