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Indipendenza energetica: l’Italia vuole essere hub europeo

L’energia è un tema fondamentale, tornato prepotentemente in primo piano con l’invasione dell’Ucraina. I paesi europei si sono arrabattati per trovare forniture differenti da quelle di Mosca, e oggi in Italia si comincia a mettere in atto un piano ben definito e ambizioso

di Lorenzo Cleopazzo 14 Maggio 2023 10:00
financialounge -  energia Gas indipendenza energetica sunday view

Mettere una parola tra virgolette non significa sminuirla.

Significa evidenziarla, alle volte anche darle un significato più ampio, oltre che consegnare ai lettori la responsabilità di coglierlo. Altre volte, invece, le stesse virgolette si usano semplicemente per riportare ciò che è stato detto da Tizio o da Caio in maniera chiara e limpida, senza altre particolari accezioni. Per esempio le potremmo usare per quanto detto a novembre da Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, quando ha affermato che “bisogna partire dalle infrastrutture del gas, il cui potenziamento e sviluppo consentirà all’Italia, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, di diventare un hub europeo”. Sono passati mesi da queste parole e ora – dopo le prime difficoltà interne ai paesi Ue per gli accordi sulle forniture – sembra che questo progetto stia per prendere piede. Parola d’ordine: indipendenza. Energetica, s’intende.

NOI E GLI ALTRI


“Rigassificatore” non è una parolaccia, però sembra che per qualcuno lo sia diventata. Già da un po’ in realtà, da quando si iniziò a parlare di Piombino e di quello che sarebbe diventato il primo e contestato rigassificatore di una lunga serie. Sì perché sembra che il nostro Paese si voglia dotare di una grande rete energetica, basata su impianti e gasdotti che colleghino tutto lo stivale con l’intenzione di rafforzare le nostre riserve e non solo. Il governo italiano vuole puntare forte proprio sul gas, e un report dell’ENI sottolinea quanto una rete simile sia indispensabile per poter far fronte al problema delle forniture sorto con il conflitto russo-ucraino. Ma non vogliamo solo diventare più autonomi a livello energetico, vogliamo essere anche un punto di snodo fondamentale per la distribuzione del gas in Europa. In una parola: un hub.

Via ai prossimi passi, dunque: creare e - in alcuni casi - potenziare i rigassificatori, i gasdotti e gli impianti di stoccaggio, per poter accogliere il gas che arriva dai giacimenti di Africa e Medio Oriente, e poi e re-indirizzarlo verso le capitali del Vecchio Continente.

Poi è anche vero che c’è chi sostiene che un simile progetto sia superfluo e che lo stato attuale delle nostre infrastrutture possa bastare, date anche le stime che vedono il consumo di gas italiano in calo del 9,8% nel 2022 – dati del Dipartimento Energia del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Chi abbia ragione o torto, però, interessa relativamente. Il punto è l’obiettivo che questo piano si pone: essere indipendenti per noi, e indispensabili per gli altri.

 

GLI ALTRI E NOI


“Indispensabile” ha un senso fin troppo delineato, mentre “Indipendenza” è un concetto ben più ampio. L’essere indispensabili poggia su basi logiche: senza questo, non potrebbe esserci quest’altro. Ma questa semplice connessione di causa ed effetto è applicabile anche per il concetto d’indipendenza? Bisognerebbe definire da chi o da cosa siamo indipendenti, e in che percentuale. Ma poi, è possibile essere davvero totalmente indipendenti?

Pensatori come Jean-Paul Sartre o Jacques Lacan direbbero che no, non è possibile. Quantomeno non al 100%. Perché noi ci riconosciamo proprio a partire dagli altri. Anzi, rincariamo la dose: non solo ci riconosciamo a partire dagli altri, ma raggiungiamo la nostra indipendenza a partire dagli altri. Ciò significa che gli altri ci sono indispensabili per riconoscerci, perché solo a partire dal confronto con qualcuno o qualcosa che è differente da noi possiamo definire ciò che siamo. Ė un po’ come dire che il bianco è l’insieme di tutti i colori e il nero invece la loro assenza. Il concetto di “colore” è indispensabile a definire l’indipendenza del bianco dal nero e viceversa, oltre che dagli altri colori dello spettro. Ma al tempo stesso bianco e nero non potranno mai essere completamente indipendenti dagli altri colori, poiché si definiscono proprio a partire da questi.

INDIPENDENTI E INDISPENSABILI


Confusi? In effetti è da qualche tempo che anche le forniture di gas sono al contrario. Da sud verso nord, anziché da nord verso sud. E non è una trovata di marketing come quelle recenti di certe catene di fast food o di marchi di biscotti. Il settore energetico non è capovolto, si sta solo aggiornando. Anche per questo un simile “piano Mattei” – come lo ha definito più volte la premier Meloni – fa storcere il naso a più di qualcuno. I promotori dicono che sarà fondamentale per coprire il fabbisogno energetico nel medio-lungo termine, oltre che per aumentare la nostra sicurezza energetica. Chi non è d’accordo, invece, afferma che investire nel gas ci vincoli nei confronti delle rinnovabili, già al palo in quanto a sviluppo. Non proprio una cosa da poco. La volontà di spingere sul gas sottintende questo ritardo, e quindi la necessità di trovare un nuovo fulcro per approvvigionamenti energetici immediati. Gli accordi per le forniture energetiche da nord Africa e Medio Oriente sono in continua definizione, tra aumenti e cali rispetto agli anni passati. Il picco dell’estrazione del gas è fissato al 2030. Per allora saremo pronti per poter spingere nella direzione giusta?

BONUS TRACK


La Treccani scrive che le virgolette “vengono utilizzate soprattutto per segnalare l’uso particolare di una parola […], sottolineano in genere una singola espressione, o racchiudono una definizione”.

E qui arriva l’ultima frase in stile Amici Miei. Pronti?

Le virgolette in sé sono indipendenti dalle parole che racchiudono, ma al tempo stesso le parole racchiuse sono indispensabili per dare un senso alle virgolette.
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