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Cosa c’è dietro a Temu, il nuovo e-commerce made in China che piace ai consumatori

Prodotti utili a bassissimo costo, pubblicità martellanti sui social ed enorme utilità per l’economia cinese: chi beneficia del successo del nuovo avversario di Amazon?

di Lorenzo Cleopazzo 10 Settembre 2023 10:00
financialounge -  cina ecommerce economia sunday view Temu

Immaginate un uomo comune, per facilità lo chiameremo Ugo. Ugo si lamenta da tempo perché vorrebbe più spazio in armadio per le sue polo e le sue camicie. Ora immaginate un altro uomo, che chiameremo Xi. Xi, invece, vorrebbe una soluzione rapida contro le difficoltà che sta attraversando l’economia del suo Paese. Per il primo c’è un super appendiabiti pieghevole multifunzionale, per il secondo l’e-commerce che lo vende. Semplice no?

Ma torniamo a Ugo, che ha scoperto quest’app pazzesca e ora approfitta dei prezzi bassissimi che trova su mille prodotti che non sapeva di volere, come per esempio il compressore portatile per le gomme dell’auto fino al set di organizer per mettere in ordine le verdure in frigorifero. E con la spedizione gratuita, cosa volete che faccia il nostro Ugo? Lui potrà dividere le mele in base al colore, mentre Xi si frega le mani. Okay non sarà il carrello digitale di un singolo utente a risolvere i problemi interni dell’economia cinese, ma il successo di quest’app è senz’altro funzionale alla causa. E non è un caso.

Che ne dite, diamo un’occhiata più da vicino?

LIQUIDAZIONE GLOBALE


Bolla immobiliare, difficoltà del sistema bancario e abbassamento degli investimenti esteri, per non parlare della disoccupazione giovanile e del calo demografico in atto. Il tutto tradotto in un crollo della domanda di beni, nell’export in crisi e nel corrispondente bisogno di svuotare i magazzini. Questa è la situazione in Cina, ma il dragone contrattacca. Come? Più o meno così: niente punti vendita fisici, prodotti introvabili e spedizioni globali. Un colore arancione vivo e pubblicità ancora più vivaci. In più, come colpo di grazia, una policy di protezione sugli acquisti per rassicurare anche gli utenti più diffidenti. Queste sono le caratteristiche di Temu, costola per l’estero di Pinduoduo – ecommerce da 750 milioni di utenti al mese e quotato a Wall Street –, l’app che sta facendo il percorso di TikTok invadendo gli schermi dei nostri dispositivi. Per dirlo in numeri: 5,2 milioni di utenti solo negli Usa e – ciliegina sulla torta – uno spazio durante l’ultimo Super Bowl.

La sede operativa è a Dublino, una città magica che sa come rimanerti nel cuore, specialmente se sei il top manager di un colosso digitale cinese che ha bisogno di vendere fuori dai confini, magari pagando anche poche tasse. E poco importa se poi ti tocca presentare una difesa scritta alla Securities Exchange Commission degli Stati Uniti. Negli uffici arancio-fluo di Temu non hanno paura di nessuno, neanche di Amazon o di Shein, il cugino “più anziano” che proprio Temu ha accusato di aver violato le norme antitrust.

In questo momento l’app è molto in hype anche da noi, facendosi bella dietro la promessa di offrire tanti prodotti problem-solver al prezzo di un caffè e mezzo.

Un semplice bottone che risolve i problemi di chi lo preme, ma anche quelli di un’intera economia. Ė possibile?

SCOMMETTERE SU DI SÉ


E se un bottone risolvesse davvero tutti i vostri problemi? Chissà quante volte ve lo sarete chiesti, e quante lo avrete immaginato e sognato. E probabilmente lo avrà pensato anche Blaise Pascal, uno di quegli autori spesso messi in ombra da nomi più ingombranti, ma che ha dato tanto alla storia del pensiero.

Il nostro filosofone dice che tutti noi vorremmo poter scappare da ciò che ci rende infelici – e grazie, diremmo noi –, solo che nel farlo gli uomini si scontrano con i propri limiti pratici e intellettuali. Vorremmo conoscere tutto, ma non possiamo. Vorremmo avere tutto, ma non possiamo. Per Pascal siamo esseri strani, sballottati tra il volere e il non potere. Un po’ come una chimera: un paradosso della mitologia, risultato di tante cose assieme, che è eppure non è. Ma qui sta il punto! Noi dobbiamo scommettere su questa natura fluida e assieme paradossale del nostro essere, perché così facendo sapremo di puntare bene le nostre fiches, dandoci una ragione in più per fare tutto come si deve.

E se ci pensiamo, è un po’ quello che sta succedendo con Temu.

IL PROBLEMA DEL BOTTONE


Può un bottone risolvere tutti i vostri problemi?

La domanda è simile a quella che ha aperto il paragrafo precedente, ma il significato è profondamente diverso. In quella c’è aspettativa, in questa c’è più di qualche dubbio. E allora scacciamo via ogni perplessità e riprendiamo subito Pascal: scommettiamo su di noi. Come del resto ha fatto Temu, e come sta facendo anche la Cina proprio attraverso quest’app. Perché Temu è un po’ come il Signor Wolf di Pulp Fiction, basta premere un bottone sul telefono – per chiamare uno o per scaricare l’altra – e risolve i problemi. Solo che il personaggio di Pulp Fiction lo fa con metodo e olio di gomito, mentre l’ecommerce con quintalate di imballaggi spediti a destra e a manca per tutto il mondo. Ma in fondo, anche questo è metodo.
Abbiamo visto come milioni di persone l’abbiano già scaricata, e anche se la domanda di moltissimi – già utenti o meno – è sulla sua effettiva affidabilità, solo il tempo ci darà la risposta. Intanto però la Borsa di Shanghai continua a mostrare instabilità, innervosita da tutti i fattori di cui sopra. E chissà che in qualche modo l’app svuota-magazzini di Pechino non lavi via qualche segno meno sugli indici. Magari con un fantastico mocio telescopico a soli 5,37€.

BONUS TRACK


Pascal ci dice di scommettere su noi stessi, e probabilmente lo farà anche il nostro Ugo, ma di certo non prima di aver scommesso sul suo super appendiabiti pieghevole multifunzionale nuovo di zecca.
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