Politica monetaria
Ethenea: la Bce segue la Fed sulla strada dello stop al rialzo dei tassi
Michael Blümke, Portfolio manager di Ethenea Independent Investors, rileva che nell'Eurozona l'inflazione potrebbe tornare a salire, economia USA robusta ma possibili criticità in arrivo, Cina sempre in frenata
di Stefano Caratelli 23 Novembre 2023 09:48
A fronte del rapido rallentamento di crescita e inflazione, la BCE resta col dilemma se combattere aggressivamente l'inflazione rischiando un grave indebolimento dell'economia o aspettare ancora, rischiando una pericolosa stagflazione. In linea con le previsioni formulate per la Fed, Ethenea si attende che anche la BCE rimanga per ora attendista. Michael Blümke, Portfolio manager di Ethenea Independent Investors, sottolinea che i dati dell'Eurozona continuano a deludere, e potrebbe essere entrata in recessione. Il clima è peggiorato e a ottobre, con gli indici PMI ai minimi da tre anni, sempre più profondamente in territorio contrazione.
L’esperto di Ethenea aggiunge che il mercato del lavoro è solido ma va indebolendosi, la fiducia dei consumatori si è stabilizzata su livelli molto bassi e i consumi sono in calo, mentre la debolezza della domanda estera e le tensioni geopolitiche gravano sulla produzione industriale, continuando a penalizzare specialmente le economie di Germania e Italia. Grazie agli effetti di base, le pressioni sui prezzi sono decisamente diminuite a ottobre, ma l'inflazione di fondo, pari al 4,2%, resta ancora troppo alta, mentre l'inflazione complessiva potrebbe tornare a salire a seguito del rincaro dei prezzi energetici.
L’analisi dell’esperto di Ethenea prosegue osservando che l'economia USA continua a mostrarsi sorprendentemente robusta, mentre non si colgono segnali di recessione grazie al robusto sostegno fiscale, al solido andamento dei redditi e al vigore del mercato del lavoro. Ma deve fare i conti con diversi ostacoli che potrebbero avere un impatto negativo nei prossimi trimestri: condizioni di finanziamento restrittive, costosi accordi salariali nel settore auto, nuovi rischi di shutdown e un disavanzo di bilancio in rapida crescita. A ottobre la fiducia dei consumatori è scesa per il terzo mese consecutivo, mentre l’inasprimento delle condizioni finanziarie è utile alla Fed nella sua lotta all'inflazione.
Ma Blümke avverte che bisogna attentamente valutare la necessità che decida ulteriori rialzi e che dovrà comunque procedere con molta cautela, anche se si attende che nell'immediato futuro si asterrà dall'intervenire sui tassi. Infine la Cina, dove la congiuntura resta debole, anche se nel terzo trimestre ha registrato un miglioramento. Per sostenere l'economia e il settore immobiliare, l’Assemblea nazionale del popolo ha deliberato di alzare il deficit di bilancio dal 3% al 3,8% del PIL, mentre alle amministrazioni regionali è stato chiesto di completare rapidamente l'emissione di obbligazioni speciali per finanziare progetti infrastrutturali.
Anche la Banca Centrale Cinese continua a erogare abbondante liquidità e ha sollecitato a concedere prestiti ai costruttori immobiliari. Gli stimoli monetari e fiscali cominciano a sortire i primi effetti con una ripresa alimentata dai consumi. Ma Blümke sottolinea che gli investimenti continuano a risentire fortemente dell'impatto negativo del settore immobiliare, mentre anche gli indicatori anticipatori sono tornati in territorio espansivo.
In conclusione, Blümke prevede che nel prossimo futuro la debolezza della domanda esterna e le tensioni commerciali con USA ed Europa freneranno la crescita cinese, mentre permane tuttora un concreto pericolo di deflazione, visto che a settembre l'inflazione complessiva è rimasta invariata a zero sull’anno e i prezzi alla produzione ha evidenziato un calo ulteriore del 2,5%.
IN EUROPA INDICATORI CHE PUNTANO AL RIBASSO
L’esperto di Ethenea aggiunge che il mercato del lavoro è solido ma va indebolendosi, la fiducia dei consumatori si è stabilizzata su livelli molto bassi e i consumi sono in calo, mentre la debolezza della domanda estera e le tensioni geopolitiche gravano sulla produzione industriale, continuando a penalizzare specialmente le economie di Germania e Italia. Grazie agli effetti di base, le pressioni sui prezzi sono decisamente diminuite a ottobre, ma l'inflazione di fondo, pari al 4,2%, resta ancora troppo alta, mentre l'inflazione complessiva potrebbe tornare a salire a seguito del rincaro dei prezzi energetici.
ECONOMIA USA FORTE MA CRITICITA’ IN VISTA
L’analisi dell’esperto di Ethenea prosegue osservando che l'economia USA continua a mostrarsi sorprendentemente robusta, mentre non si colgono segnali di recessione grazie al robusto sostegno fiscale, al solido andamento dei redditi e al vigore del mercato del lavoro. Ma deve fare i conti con diversi ostacoli che potrebbero avere un impatto negativo nei prossimi trimestri: condizioni di finanziamento restrittive, costosi accordi salariali nel settore auto, nuovi rischi di shutdown e un disavanzo di bilancio in rapida crescita. A ottobre la fiducia dei consumatori è scesa per il terzo mese consecutivo, mentre l’inasprimento delle condizioni finanziarie è utile alla Fed nella sua lotta all'inflazione.
IN CINA LA CONGIUNTURA È SEMPRE DEBOLE
Ma Blümke avverte che bisogna attentamente valutare la necessità che decida ulteriori rialzi e che dovrà comunque procedere con molta cautela, anche se si attende che nell'immediato futuro si asterrà dall'intervenire sui tassi. Infine la Cina, dove la congiuntura resta debole, anche se nel terzo trimestre ha registrato un miglioramento. Per sostenere l'economia e il settore immobiliare, l’Assemblea nazionale del popolo ha deliberato di alzare il deficit di bilancio dal 3% al 3,8% del PIL, mentre alle amministrazioni regionali è stato chiesto di completare rapidamente l'emissione di obbligazioni speciali per finanziare progetti infrastrutturali.
PRIMI EFFETTI DEGLI STIMOLI MONETARI E FISCALI
Anche la Banca Centrale Cinese continua a erogare abbondante liquidità e ha sollecitato a concedere prestiti ai costruttori immobiliari. Gli stimoli monetari e fiscali cominciano a sortire i primi effetti con una ripresa alimentata dai consumi. Ma Blümke sottolinea che gli investimenti continuano a risentire fortemente dell'impatto negativo del settore immobiliare, mentre anche gli indicatori anticipatori sono tornati in territorio espansivo.
RESTA CONCRETO IL RISCHIO DEFLAZIONE
In conclusione, Blümke prevede che nel prossimo futuro la debolezza della domanda esterna e le tensioni commerciali con USA ed Europa freneranno la crescita cinese, mentre permane tuttora un concreto pericolo di deflazione, visto che a settembre l'inflazione complessiva è rimasta invariata a zero sull’anno e i prezzi alla produzione ha evidenziato un calo ulteriore del 2,5%.