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Apertura dei mercati

Borse caute per il calo di Apple e le tensioni nel Mar Rosso

I principali indici europei sulla parità dopo la frenata della società di Cupertino (-3,58%), in seguito al downgrade di Barclays, e di tutto il settore tech americano. Aumentano le preoccupazioni per i transiti commerciali nel Canale di Suez

di Annalisa Lospinuso 3 Gennaio 2024 09:21
financialounge -  Apple Barclays BCE FED mercati Wall Street

Dopo un inizio anno all’insegna del verde per il Vecchio Continente, oggi i principali indici europei mostrano maggiore cautela, in scia alla chiusura incerta di Wall Street di ieri. Il Ftse Mib apre poco sopra la parità (+0,09%) a 30.551, il Cac 40 +0,04% a 7.527, il Dax +0,02% a 16.773 punti. Dopo due mesi e mezzo di rally quasi ininterrotto i mercati procedono incerti in scia alla performance di Wall Street che ieri ha visto l’indice S&P scendere dello 0,6%, il Dow Jones stabile allo 0,1% e il Nasdaq ha perso l’1,6% appesantito da Apple che ha lasciato sul terreno il 3,6%. Sulla stessa linea i mercati asiatici con l’Hang Seng di Hong Kong che ha perso oltre l’1%, mentre l’indice Shanghai Composite ha ceduto lo 0,1%. Oggi ancora chiusi i mercati giapponesi per le festività di Capodanno.

APPLE APPESANTISCE WALL STREET


A frenare il rally della Borsa di New York ieri è stata Apple che ha chiuso a -3,58% per la decisione di Barclays di abbassare il rating a causa di vendite deboli per iPhone e Mac. La società di Cupertino ha trascinato in ribasso tutto il settore tech, con Intel che è stato il peggior titolo del Dow Jones (-4,87%), Nvidia che ha perso il 2,73%, Microsoft (-1,4%), Amazon (-1,3%), AMD (-6%) e Meta Platform (-2,2%). A incidere sulla frenata di Wall Street sono stati anche il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro e la volontà degli investitori di procedere all’incasso, dopo un anno in cui lo S&P 500 ha guadagnato il 24%.

CRESCONO I TIMORI PER IL MAR ROSSO


Seduta volatile per il petrolio Wti al Nymex, a causa delle tensioni nel Mar Rosso e dei fronti ancora aperti in Medio Oriente e Ucraina, il Brent marzo sale di un frazionale 0,04% a 75,9 dollari al barile (76 dollari alla vigilia) e il Wti a 70,65 dollari (+0,04%). Cresce la preoccupazione per i transiti commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden: anche la società danese Maersk Line, come la tedesca Hapag-Lloyd, ha annunciato la decisione di sospendere il transito delle proprie portacontenitori a causa del susseguirsi degli attacchi alle navi condotti dai miliziani Houthi nella regione dello stretto di Bab el-Mandeb. Uno scenario che potrebbe scatenare nuovi timori per la fiammata dei prezzi. Leggero recupero del gas che si attesta a 30,8 euro al megawattora (+0,74%) mentre sul valutario il cambio euro/dollaro si attesta a 1,095 (sostanzialmente invariato rispetto alla vigilia).

IN FOCUS I VERBALI DELLA FED


Per quanto riguarda i dati macro, oggi gli occhi saranno puntati sulla Federal Reserve che pubblicherà i verbali della sua ultima riunione alle 14 (le 20 in Italia), da cui gli investitori si aspettano delle indicazioni sull’inizio del taglio dei tassi d’interesse. A indirizzare la settimana saranno i nuovi dati sull’inflazione e sull’occupazione americana (attesi come di consuetudine ogni primo venerdì del mese). Sempre venerdì sul fronte europeo si avranno i dati dell’inflazione ai quali sono legate le speranze che la Bce allenti la stretta sui tassi.
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