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Amundi, ecco i driver che caratterizzeranno il 2024 e le asset class su cui puntare

"Anche se il rally di fine 2023 può offrire alcune opportunità tattiche, manteniamo una view moderatamente prudente sulle azioni perché i mercati stanno scontando uno scenario di crescita moderata e di bassa inflazione", spiegano gli analisti di Amundi

di Redazione 10 Gennaio 2024 08:00
financialounge -  Amundi asset class Matteo Germano mercati Vincent Mortier

Con l’arrivo del 2024 i mercati continuano a interrogarsi su quando le Banche centrali taglieranno i tassi di interesse. Nelle ultime settimane, in particolare, le minori pressioni inflazionistiche e una Fed relativamente “dovish” hanno favorito il rialzo degli attivi rischiosi e delle obbligazioni. Al tempo stesso aumentano anche i rischi di speculazione, perché i mercati hanno già scontato molti dei guadagni attesi quest’anno. Anche per questo secondo Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, ci sarà sì una svolta nella politica delle Banche centrali, ma i primi tagli dei tassi non arriveranno prima di maggio/giugno.

FED ATTENTA A POSSIBILE RIALZI DELL'INFLAZIONE


“Siamo dell’idea - spiegano i due analisti - che il rallentamento dell'economia (e quindi non solo il rallentamento dell’inflazione) spingerà la Fed ad adottare una politica espansiva, ma la Banca centrale statunitense seguirà con attenzione eventuali sorprese rialziste dei prezzi al consumo”. Sebbene l’inflazione sia in calo, infatti, per gli economisti di Amundi è ancora troppo presto per cantar vittoria.

BCE PREOCCUPATA PER AUMENTO DEI SALARI


“L’inflazione di fondo negli Stati Uniti continua a essere persistente - dicono Mortier e Germano -  mentre in Europa la Bce è preoccupata per gli aumenti dei salari e frena le aspettative dei mercati riguardo a tagli imminenti dei tassi. Le Banche centrali potrebbero decidere quindi di attendere ancora qualche mese prima di imprimere una svolta espansiva alla politica monetaria”.

LIEVE RECESSIONE NEGLI USA


Tra i probabili driver dell’economia mondiale che caratterizzeranno il 2024 Amundi inserisce anche l’indebolimento della congiuntura economica di Usa e Europa. “È in corso un allentamento del mercato del lavoro e i timori dei consumatori riguardo la crescente precarietà a livello occupazionale rafforzano le nostre convinzioni riguardo a una lieve recessione negli Stati Uniti nel primo semestre del 2024”, spiegano Mortier e Germano. Questo fenomeno, insieme al rallentamento della Cina, potrebbe avere ripercussioni sull’Europa, dove gli indicatori previsionali sono deboli, mentre il resto dell’Asia e i paesi emergenti dovrebbero essere più resilienti.

I VINCOLI FISCALI


Inoltre, sempre in Usa e in Europa ci sono vincoli fiscali di cui tenere conto. “I mercati stanno attualmente ignorando le problematiche relative alla sostenibilità di lungo periodo del debito statunitense - scrivono gli analisti di Amundi - e sono influenzati dall’outlook sulla politica della Fed. In Europa, l’accordo di bilancio in Germania è frutto di un compromesso che cerca di ridurre la spesa pubblica, ma che potrebbe finire col limitare la crescita”.

I RISCHI GEOPOLITICI


In questo 2024 appena iniziato i riflettori sono comunque puntati soprattutto sugli aspetti geopolitici, viste le numerose elezioni in programma, a partire da quelle di gennaio a Taiwan.

BOND DI STATO PER DIFFERENZIARE


Ma quali saranno gli asset class su cui puntare nel 2024? Per Amundi, nonostante il recente rialzo dei rendimenti, i Treasury statunitensi e alcuni titoli di Stato potrebbero fungere da elemento di diversificazione all’interno dei portafogli in una fase di potenziale stress economico nel primo semestre. “Manteniamo invece un atteggiamento leggermente prudente riguardo alle azioni dei mercati sviluppati – spiegano ancora Vincent Mortier e Matteo Germano - ma gli investitori non dovrebbero escludere un rialzo tattico che potrebbe essere sfruttato tramite i derivati. Siamo invece positivi sui mercati emergenti, ma riteniamo che potrebbe esserci una fase di consolidamento vista la performance di mercati come quello brasiliano”.

VALUTE E MATERIE PRIME


Sul fronte valutario, Amundi mantiene una posizione più neutrale sul dollaro statunitense che si è svalutato in modo eccessivo nei confronti delle valute cicliche, e una posizione prudente sul dollaro rispetto allo yen. “Nel complesso - concludono - rimaniamo diversificati attraverso le materie prime”.

CREDITO SOCIETARIO, BENE GLI HIGH YIELD


Dal punto di vista dei fondamentali, per i due analisti “gli interessanti rendimenti risk-free supportano un orientamento positivo verso le obbligazioni statunitensi, ma dopo il recente rally - dicono - gli investitori dovrebbero mantenere un approccio flessibile alla gestione della duration. In Europa, c’è valore di lungo termine nella duration, ma siamo diventati progressivamente prudenti da un punto di vista tattico nel recente contesto di forti movimenti. Rimaniamo cauti sul Giappone pur mantenendo un approccio molto attivo. Nel credito societario, gli spread delle obbligazioni Investment Grade e High Yield si sono ristretti e sono ritornati ai livelli di inizio 2022, pertanto siamo molto selettivi e privilegiamo le obbligazioni di grado elevato”.

AZIONARIO, PRUDENZA SU USA E EUROPA


Nell’ambito del mondo azionario, Amundi si dice neutrale sul Giappone e prudente su Stati Uniti e Europa, soprattutto riguardo i titoli delle società ad alta capitalizzazione, i titoli Growth e i ‘Magnifici sette’ del settore tecnologico. “Preferiamo quindi mantenere un atteggiamento bilanciato e prediligiamo i titoli difensivi, a basso beta, non solo nei settori tradizionali. Inoltre - aggiungono i due analisti - tendiamo a privilegiare i titoli di qualità, i titoli Value e i titoli che distribuiscono dividendi in Europa e negli Stati Uniti. La crescita robusta dell’economia nei paesi emergenti e il potenziale di una ripresa degli utili - aggiungono Mortier e Germano - avvalorano le nostre view positive sulle azioni. Preferiamo i titoli del settore dei beni voluttuari e i finanziari, mentre a livello geografico ravvisiamo opportunità in India e Indonesia”.

OBBLIGAZIONI, OCCHI SULLA SVOLTA DELLA FED


Infine, nell’ambito delle obbligazioni, attenzione rivolta alla potenziale svolta della Fed in materia di tassi di interesse, al rallentamento dell’inflazione nei paesi emergenti e alla forte crescita dell'economia. A livello regionale, per Amundi meglio l’America Latina. “Siamo anche alla ricerca di idee in modo selettivo nei titoli sovrani e nelle obbligazioni societarie”, concludono Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer, di Amundi.
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