Fusioni e acquisizioni 2017: in calo negli USA, ma in accelerazione in Europa

Oltre 45 mila operazioni per un controvalore complessivo di 3.374 miliardi di dollari. A tanto ammonta il totale nel 2017 di tutti i deal di M&A (fusioni e acquisizioni) a livello mondiale censito da Thomson Reuters da inizio anno fino al 14 dicembre scorso. Si tratta di un controvalore che risulta del 2 per cento inferiore a quello registrato nel 2016, ma con profonde differenze a livello geografico.

Infatti mentre negli Stati Uniti si è avuta una contrazione del 17% dei volumi dei deal (nonostante la recente acquisizione monstre nel campo dei media di 21st Century Fox da parte di Walt Disney per 66 miliardi di dollari ma che, con 1.361 miliardi di dollari, si confermano comunque primo mercato al mondo), in Asia (+9%, con 867 miliardi di dollari di giro d’affari) e, soprattutto, in Europa (+23%, a 818 miliardi di dollari) si è notato un forte incremento dei controvalori.

Non solo. Grazie al dettaglio per paese, nei 5 principali mercati europei il giro d’affari delle operazioni di M&A da inizio anno risulta in forte attivo: dalla Spagna (+195%) alla Germania (+94%), dall’Italia (+21%) alla Francia (+14%) fino al Regno Unito (+12%).

Il nostro paese, tuttavia, resta ancora quello che vede sviluppare il minore flusso di M&A tra i principali 5 mercati europei: da inizio anno il controvalore dei 1.028 deal censiti ha comportato un giro d’affari complessivo di 57 miliardi di dollari, contro i 103,9 miliardi della Francia (con 1.879 operazioni), i 112,6 miliardi della Germania (con 1.313 deal), i 119,7 miliardi della Spagna (con 858 operazioni) e i 172,3 miliardi del Regno Unito (con 2617 deal).

Da segnalare, infine, che anche i paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) mostrano un calo dei volumi di M&A 2017 (-1%) e lo stesso vale per il Giappone (-14%).