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Focus sul valutario

GAM: opportunità nel debito emergente in valuta dopo pessima partenza d’anno

Richard Briggs, Investment Manager, responsabile strategie sul credito sovrano dei Mercati Emergenti in valuta forte di GAM, sottolinea il notevole ri-prezzamento dell’asset class e la netta riduzione del downside

di Virgilio Chelli 30 Maggio 2022 11:45
financialounge -  debito emergente GAM Richard Briggs

L’asset class del debito emergente in valuta forte ha indubbiamente avuto un inizio d'anno particolarmente difficile. Ma nonostante i noti venti contrari si è ora ri-prezzata notevolmente, aprendo a nuove opportunità. Lo sostiene un commento a cura di Richard Briggs, Investment Manager, responsabile delle strategie sul credito sovrano dei Mercati Emergenti in valuta forte di GAM, osservando che se il 2022 si fosse concluso in aprile, sarebbe stato l'anno peggiore per il principale benchmark in valuta forte dal 1994, anno della crisi del peso messicano.

LA SPINTA DEI TREASURY USA


L’andamento negativo è stato causato in gran parte dai Treasury USA. Briggs spiega che le aspettative sul ritmo del ciclo di rialzi dei tassi negli Stati Uniti nei prossimi 1 o 2 anni hanno indotto un ingente ri-prezzamento con un allargamento degli spread, in larga parte dovuto all'Ucraina, alla Russia e alla Bielorussia. Le ultime due sono state ora rimosse dagli indici JP Morgan, mentre l'Ucraina rimane ma con una quota molto minore. Gli spread erano già ampi, in particolare nell’High Yield emergenti, all'inizio di quest’anno. Anche se rettificati in base agli emittenti in difficoltà, gli spread dell’HY dei Mercati Emergenti trattano, o sono prossimi, agli spread più ampi degli ultimi dieci anni, escluso il sell-off del marzo 2020.

IL DOWNSIDE SI È RIDOTTO


I prezzi sono ora più bassi a fronte del robusto aumento dei rendimenti, sia per i Treasury che per gli spread del credito, riducendo il downside, anche se c'è un potenziale aumento delle insolvenze. Molti dei crediti più problematici scambiano sotto i 50 centesimi di dollaro, tra cui Sri Lanka, El Salvador, Ucraina, Argentina e altri. Inoltre, il carry è ora sostanzialmente più alto, sottolinea Briggs. Il JP Morgan EM Bonds Index Global Diversified ha ora un rendimento del 7,4%, rispetto al 4,8% del settembre 2021.

IL FATTORE MATERIE PRIME


Anche le aspettative per i tassi USA sono ora molto più aggressive. Anche se vede delle opportunità, secondo l’esperto di GAM il contesto rimane sfidante e la selettività è fondamentale. Le opportunità sono indicate da Briggs negli esportatori di materie prime, ma gli importatori siano vulnerabili, compresi Pakistan, Kenya, Egitto e Turchia. Il Pakistan ha già visto un forte calo delle riserve insieme alla pressione sulla valuta. L'Egitto ha visto una forte svalutazione della moneta ed è anche un grande importatore di grano: farebbe fatica a emettere con la maggior parte degli emittenti ad alto rendimento, che stanno scambiando con alti rendimenti ad una cifra, mentre è a due cifre. Qualsiasi emittente con un alto bisogno di rifinanziamento a breve termine merita cautela.

FAVORITI I PRODUTTORI DI GAS


Nel frattempo, prosegue l’analisi dell’esperto di GAM, gli esportatori di petrolio come Nigeria e Angola hanno break-even significativamente al di sotto dei prezzi attuali del petrolio, il che consente di costruire riserve e ridurre il debito. Inoltre, poiché l'Europa sta cercando di abbandonare le forniture di gas russo, Briggs vede un potenziale di investimento in Paesi produttori di gas, tra cui Mozambico, Papua Nuova Guinea e Azerbaigian.

L’UCRAINA DOVRÀ RISTRUTTURARE


Per quanto riguarda infine l'Ucraina, secondo lo scenario di base di GAM avrà bisogno di ristrutturare. Le autorità ripetono che continueranno ad effettuare i pagamenti, e Briggs è dell'opinione che con probabilità sarà così, dato l'elevato livello di sostegno multilaterale e bilaterale.
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