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Pictet AM: la Cina resta interessante in un portafoglio azionario ma serve selezione

Nel Monitor dei Mercati Emergenti Arun Sai, Senior Multi Asset Strategist e Lan Wang Simon, Senior Investment Manager, elencano vari motivi a favore, ma avvertono anche che la crescita resterà debole

di Virgilio Chelli 5 Dicembre 2023 17:20
financialounge -  Arun Sai cina mercati Pictet Asset Management

La Cina dovrebbe mantenere un ruolo centrale in un portafoglio azionario globale, sia per le opportunità che per i benefici di diversificazione, ma per sfruttarne appieno il potenziale gli investitori dovranno essere più attenti nelle loro scelte. I fondamentali dell'economia del gigante asiatico potrebbero incontrare difficoltà a breve termine, ma gli sviluppi delle singole aziende sembrano al momento più incoraggianti, per cui è cruciale per gli investitori individuare quelle con un bilancio solido, pricing power sostenibile e valutazione interessante, in settori in linea con le politiche di Pechino.

DA GRANDI SPERANZE A PROFONDA DELUSIONE


Sono le indicazioni di Pictet AM nel suo Monitor dei Mercati Emergenti a cura di Arun Sai, Senior Multi Asset Strategist e Lan Wang Simon, Senior Investment Manager, che spiegano perché la Cina resta interessante per gli investitori azionari, passati da grandi speranze a una profonda delusione dopo un anno sulle montagne russe. La riapertura a gennaio aveva alimentato speranze di un boom dei consumi che non si è realizzato e ora il Paese è sull'orlo della deflazione. La nostra di crescita di Pictet AM è solo del 5% per il 2023, dal 6% inizialmente previsto, ma le azioni cinesi sono tra le poche a non aver goduto finora di rendimenti a due cifre, con i fondi che detengono una quota di titoli inferiore a quella di riferimento.

RICOSTRUIRE SELETTIVAMENTE LE POSIZIONI DI PORTAFOGLIO


Gli esperti di Pictet AM elencano vari motivi per cui le azioni cinesi dovrebbero essere considerate un'allocazione strategica: la Cina è un leader mondiale in diversi settori chiave e un mercato di consumatori in crescita, e la sua economia è punta a diventare la più grande al mondo in meno di un decennio, ma gli sviluppi che potrebbero migliorare il rendimento azionario emergeranno solo molto gradualmente nei prossimi cinque anni, per cui gli investitori potrebbero trarre maggior beneficio ricostruendo progressivamente le posizioni in un gruppo di aziende selezionate, concentrandosi sui settori che le autorità locali considerano strategicamente prioritari.

UTILI DELUDENTI RISPETTO AGLI ALTRI EMERGENTI E AGLI USA


Negli ultimi 15 anni inoltre la performance delle aziende cinesi è stata particolarmente deludente, la crescita degli utili per azione è stata inferiore a quella economica di ben 8 punti percentuali, con un raffronto sfavorevole sia con gli altri Emergenti che con gli UISA, dove gli utili sono cresciuti più velocemente dell'economia di 2 punti percentuali nello stesso periodo. Secondo Sai e Simon l’incapacità di tradurre la crescita del PIL in quella degli utili ha diverse cause, tra cui un contesto normativo volatile, la diluizione azionaria e una governance debole, ma ci sono anche motivi per ritenere che l'impatto di questi fattori potrebbe attenuarsi leggermente nei prossimi anni.

IN ALLENTAMENTO LE TENSIONI TRA AUTORITÀ E SETTORE PRIVATO


La normativa è il problema più spinoso che ha comportato anche multe miliardari in settori chiave come tecnologia, istruzione, ma ora sembra avviato un allentamento delle tensioni tra settore privato e autorità, mentre anche le imprese stanno semplificando le attività per far fronte al rallentamento economico, mentre si stanno anche varando normative per facilitare i buy back e tutelare gli interessi dei piccoli azionisti. Gli investitori stanno diventando più ottimisti anche sulle aziende statali quotate, che rappresentano quasi un terzo dell'indice CSI300, e hanno sovraperformato il mercato quest'anno.

FATTORI DURATURI CHE OSTACOLANO LA CRESCITA


Nonostante questi sviluppi positivi, alcuni fattori che hanno ostacolato la redditività delle imprese rimarranno sicuramente presenti nei prossimi anni, secondo gli esperti di Pictet AM che raccomandano agli investitori un approccio attivo, tenendosi pronti a cambiare rapidamente rotta. Sai e Simon citano in particolare i rischi derivanti dalle relazioni con gli USA e l’esposizione alla volatilità di settori come la sanità. In generale, secondo l’analisi di Pictet AM, la Cina è un mercato che dovrebbe rimanere centrale in un portafoglio azionario globale, sia per le opportunità che per i benefici di diversificazione.

SERVE UNA SELEZIONE ACCURATA DELLE AZIENDE


Ma per sfruttare appieno il potenziale gli investitori azionari devono essere più attenti nelle scelte. Il premio di rischio più elevato, soprattutto per l'incertezza macroeconomica e i timori geopolitici, ha gravato sui multipli, ma questo ha anche offerto interessanti opportunità in termini di valutazione. Gli esperti di Pictet AM prevedono che nei prossimi cinque anni le azioni cinesi offriranno un rendimento modesto, del 7%, e il "beta" del mercato potrebbe rivelarsi una fonte inaffidabile. Gli investitori dovrebbero ricercare aziende con un bilancio solido, un potere di fissazione dei prezzi sostenibile e una valutazione interessante in settori in linea con le politiche del governo di Pechino.
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